Burattini di Unterveger
In questi giorni è stata organizzata una mostra dedicata a Giorgio Unterveger nel Palazzo de Maffei a Lavis, a cura dell’associazione teatrale «Iride» dal titolo «I burattini dei nonni. Mostra di burattini dell’Ottocento di Giorgio Unterveger».
La mostra ospita, assieme ad altri modelli provenienti da collezioni private, una decina di burattini, ideati e costruiti da Unterveger che fanno parte della raccolta privata del burattinaio lombardo Walter Broggini.
Documenti, maschere e scenografie raccontano la storia del teatro trentino di burattini che si sviluppa fra il XVII e XVIII secolo allorquando il Collegio dei Gesuiti di Trento promosse una grande attività teatrale prediligendo le narrazioni di personaggi storico-religiosi.
I padri della chiesa, infatti, mostrandosi severi nei confronti degli attori, furono più tolleranti nei confronti delle teste di legno, forse perché il burattinaio non compare come figura fisica e quindi non soggetto alla vanità della carne.
Nel corso del XIX secolo, l’età d’oro degli spettacoli dei burattini, Unterveger fu uno dei principali interpreti di questa forma di espressività artistica. Pittore e decoratore, fu ideatore e costruttore di burattini con quella puntigliosità nel dare ad ogni burattino un connotato fisico ben preciso, spesso singolare, come nel caso di particolari tic o movimenti di singole parti del viso, con l’obiettivo di ottenere effetti singolari come gonfiare le gote o far apparire un bernoccolo sulla testa.