Sabato 9 luglio Napoleone Bonaparte è tornato a Lavis, ma questa volta per prendere d’assalto gli stand dei Porteghi e Spiazi
Il 5 settembre 1796 Lavis si trovava, suo malgrado, al centro della guerra tra le armate francesi e quelle austriache nel corso della campagna d’Italia. Questi fatti, oggi consegnati ai libri di storia, sono stati fatti rivivere grazie all’idea di Lorenzo Cainelli, il quale ha portato i rievocatori della Associazione Napoleonica Italiana nel nostro paese che, affiancati da alcuni “figuranti per l’occasione” lavisani hanno fatto fare un salto indietro nella storia al numeroso pubblico presente.
Forzate le difese sul ponte, i francesi hanno fatto arretrare gli austriaci fino a farli fuggire dal paese, e si apprestavano a bruciare il villaggio come punizione per la popolazione che aveva solidarizzato con il nemico. Ma provvidenziale è stato l’intervento di Francesco Filos, il quale ha convinto Napoleone a risparmiare le case (o almeno, questo racconta lui, unico testimone).
Bonsoir général Napoleon
Fermave che avè fat su en rebalton!
Sbari zighi e s-ciopetade
E tante case l’avè anca brusade!
Che stremide che spaventi!
Da stroparse le rece e da far bater i denti.
I lampi, i toni e il rumor dei canoni
I spacava finestre e bateva portoni.
Fermave francesi, ve se sbagliadi…
Chi che sbarava i è za scampadi!
Basta far danni con le canonade
El foc, el copar e le miserie robade.
No l’è sta i lavisani, ve imploro, lo giuro
I aveva lasà le case, ne sono sicuro
Chi che sbarava i èra i mahoni
Gli austriaci postadi su finestre e balconi.
No l’è sta i lavisani a rispondere al fuoco
Calmave francesi, calmatevi un poco
I lavisani l’è brava zent.
La guerra ai poreti no la serve mai a gnent.
Risparmiate le case. Basta coi morti
Lavis ha subito solo dei torti.
Spero Napoleon che el me capis
L’è za masa rose, le acque del Lavis.
(Mi son De filos Francesco, son forestiero
Ma in quello che ho detto, son stato sincero.)
Vista la calda giornata i soldati francesi, vinta questa battaglia “a salve” si sono ristorati nella cantina Monfort, che per evitare saccheggi ha offerto qualche buon bicchiere ai napoleonici i quali, rinfrescati, a passo di marcia sono tornati in sagra assieme agli austriaci celebrando la pace ai tavoli dei Porteghi e Spiazi.